Remarketing nel 2025: 3 strategie efficaci per coinvolgere i clienti in modo più intelligente

Nel 2025, il remarketing continua a evolversi da strumento tattico a leva di crescita strategica. Man mano che i tradizionali funnel di conversione diventano più frammentati, il remarketing intelligente aiuta i brand a riconnettersi con i potenziali clienti su piattaforme, canali e fasi della vita. Questo articolo esplora sei strategie testate sul campo per potenziare le prestazioni del remarketing, supportate da risultati concreti di brand B2B e B2C.

Punti chiave

  1. Il remarketing multipiattaforma amplia la tua portata e riduce l’affaticamento degli annunci pubblicitari nei vari punti di contatto con gli utenti.
  2. La segmentazione in base al percorso del cliente consente di inviare messaggi più pertinenti e tempestivi.
  3. Il remarketing video aumenta il coinvolgimento , incrementando il ricordo dell’annuncio e l’intenzione di acquisto.
  4. Le campagne always-on basate su dati proprietari mantengono la visibilità del marchio tutto l’anno.
  5. La segmentazione del pubblico basata sull’intelligenza artificiale individua i segmenti con intenzioni elevate per un’allocazione efficiente del budget.

Cos'è il remarketing e perché è ancora importante nel 2025

l remarketing (o retargeting) consiste nel raggiungere gli utenti che hanno interagito in precedenza con il tuo brand ma non hanno convertito.

Dato che solo il 2% dei visitatori che visitano il tuo sito per la prima volta effettua un acquisto, il restante 98% rappresenta un potenziale inesplorato.

Il remarketing moderno si estende a Google, Meta, LinkedIn e altri ancora, consentendo ai brand di coinvolgere nuovamente gli utenti con annunci personalizzati in base a comportamento, interessi e dati demografici.

Se eseguito correttamente, non solo migliora i tassi di conversione, ma riduce anche il ciclo di vendita. Tuttavia, una cattiva esecuzione può frustrare gli utenti e sprecare il budget. Analizziamo sei insidie ​​in cui si imbattono i professionisti del marketing e le strategie comprovate che utilizziamo per evitarle

1- Non affidarti a una sola piattaforma

Errore comune: puntare tutto su un solo canale (come Google Ads) riduce l’efficacia e può generare affaticamento da esposizione ripetuta.

Strategia correttiva: amplia il raggio d’azione distribuendo le tue attività di remarketing su più canali — dai social network alle reti di ricerca e programmatic, fino a strumenti CRM come l’email marketing. Raggiungi il tuo pubblico dove è realmente attivo, migliorando la frequenza, la rilevanza e l’impatto dei messaggi.

2 - La mancanza di personalizzazione riduce l'efficacia degli annunci

Errore comune: inviare lo stesso messaggio pubblicitario a tutti gli utenti, senza considerare la fase del loro percorso d’acquisto.

Strategia correttiva: adatta i tuoi annunci di remarketing segmentando il pubblico in base alle fasi del funnel — consapevolezza, considerazione, decisione e post-acquisto — per massimizzare la rilevanza e l’efficacia del messaggio.

Framework per la mappatura dei contenuti

  • Consapevolezza: rivolto a chi ha visitato il blog o è entrato per la prima volta sul sito. Offri contenuti educativi come guide gratuite o articoli di approfondimento.

  • Considerazione: targettizza chi ha esplorato pagine prodotto o visualizzato demo. Promuovi risorse come webinar on-demand o versioni di prova.

  • Decisione: per utenti che hanno visualizzato il carrello o la pagina dei prezzi. Usa leve come sconti a tempo o testimonianze per rafforzare la scelta.

  • Post-acquisto: mira a chi ha abbandonato il carrello o già acquistato. Invia promemoria personalizzati o offerte mirate per stimolare la fidelizzazione e il riacquisto.

3 - Sottovalutare il potere del video

Errore comune: sottovalutare il potenziale degli annunci video o relegarli a un ruolo secondario nella strategia.

Soluzione: integrare video brevi e lunghi all’interno delle campagne di remarketing, adattando formato e contenuti alla piattaforma di destinazione per massimizzare l’efficacia.

Secondo i benchmark del settore, l’84% delle persone che guarda un video di brand è più propensa ad acquistare un prodotto o servizio. Il video non è un’opzione: è un acceleratore di conversione.

Strategia video per ogni fase del funnel

  • Consapevolezza: brevi video esplicativi, teaser animati o reel per social, perfetti per catturare l’attenzione.

  • Considerazione: contenuti più approfonditi come demo prodotto, case study e testimonianze di clienti reali.

  • Decisione: video con CTA chiare, promozioni mirate o format tipo FAQ per rispondere agli ultimi dubbi prima dell’acquisto.

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